Delle App prevedono la possibilità di suicidio?

L’intelligenza artificiale potrebbe essere usata per studiare i soggetti che avrebbero degli istinti suicidi. Potrebbe essere un buon sistema di allerta preventivo per tutti i soggetti con problemi di salute mentale dimessi dall’ospedale. Soggetti che potrebbero presentare un rischio elevato di tentare un probabile suicidio. Il sistema sarebbe semplice e di facile applicazione. Si tratterebbe di una sorta di app che raccoglie i dati sugli stati d’animo del soggetto, sui suoi movimenti e le sue interazioni sociali. Si raccoglierebbero tutte le informazioni sfuggite agli psichiatri. Questi tipi di dispositivi emettono un continuo flusso di informazioni a un team di ricercatori del dipartimento di psicologia di Harvard che percepiscono un eventuale pericolo o meno. Utilizzando i dati dello smartphone e dei biosensori si può prevedere un evento nefasto. Si tratta di algoritmi che prevedono gli istinti suicidi e di biosensori che rilevano il comportamento umano.

I biosensori sono utili per valutare l’umore di una persona in tempo reale, tenendo conto dei post sui social, delle scelte musicali, dell’espressione facciale e di quella vocale. Ma questo tipo di app solleva dei dubbi. Non è possibile rilevare al cento per cento, coloro che hanno intenzione di suicidarsi da quelli che non ci pensano nemmeno. Ci potrebbero essere dei possibili falsi positivi e dei falsi negativi. Quindi non sarebbe facile distinguere le due categorie.

Un altro problema che ci poniamo è quello relativo anche alla tutela della privacy di tutti i soggetti e soprattutto di quelli più vulnerabili. Ma qui si apre un altro dibattito morale direi.

In ogni caso la scienza e la tecnologia si evolvono e ci propongono nuove soluzioni in tutti i campi, anche in quello delicato della salute mentale. Ma questi sistemi davvero funzionano? Secondo noi, bisogna capire il disagio delle persone e aiutarle in tutti i modi possibili, app a parte!