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Mifur 2015 chiude in positivo e detta le nuove tendenze per l’autunno/inverno 2015-2016

La pelliccia rimane come sempre  l’oggetto del desiderio femminile. Il Mifur 2015 (il salone internazionale della pellicceria e della pelle), chiude con successo e tiene alla crisi confermando l’89 per cento dei suo compratori.  La ventesima edizione del Mifur, tenutasi dal 3 al 6 marzo a Rho Fiera Milano lascia come sempre un segno indelebile con i suoi 180 espositori, 95 italiani e 78 stranieri, con le 14 stampe tecniche di settore e con le sue quattro aree tematiche: B.box, Crossover, Glam Av e K. Point.  Inoltre, in occasione della ventesima edizione, sono stati organizzati due eventi di grosso rilievo ovvero:  Italian Fur Fashion Night, la sfilate delle più importanti  griffe di moda  italiane e la  presentazione del libro Furever, una pubblicazione  per celebrare vent’anni di moda in pelliccia visti da Mifur. E proprio dal Mifur 2015 e dalla sfilata del made in Italy nella splendida cornice di Palazzo Serbelloni si scoprono le nuove collezioni autunno-inverno 2015-2016  e si dettano le nuove tendenze. In passerella incanta  con la sua collezione elegante, e al contempo stesso colorata, Gianfranco Ferrè Furs. La maison ci propone cappottini in visone rarissimo con volpi su base di cashmire, e visoni impreziositi da bordi di zibellino in acciaio. I colori prediletti sono l’arancio, il blue petrolio, il bluette, il verde prato, l’azzurro e la lavanda. Il motto della maison è rinnovarsi e osare con colori audaci, senza mai perdere di femminilità. Rodolfo De Carlis ci propone una linea più sofisticata e al tempo stesso giovanile usando colori vivaci e capi leggeri. Inoltre lo stilista   trasforma il classico visone Black Nafa che viene trattato “Printing”,  creando un modernissimo effetto  metallizzato argento che sicuramente piace alle giovani donne che amano indossare un capo originale. La collezione firmata Fabio Gavazzi si ispira invece al fascino degli anni Settanta.  I capi dello stilista spaziano dalle tonalità del rosso rubino, blu in diverse declinazioni, il beige-marrone-cammello per poi tornare alle tonalità classiche del bianco e del nero. Insomma ce n’è per tutti i gusti. Una collezione moderna ce la propone Manoel Cova. Immancabili gli zibellini e cincillà doppiati in serpente, il visone con micro intarsi effetto tweed che rendono  la collezione inconfondibile. Decisamente futuristica invece è la passerella messa in scena da Maurizio Braschi. Lo stilista propone in passerella capi in visone, cavallino, cincillà e zibellino, ispirandosi al movimento futurista, nato in Italia all’inizio del 900, con Balla, Carrà,Boccioni,Marinetti, Fortunato e Depero. Il motto dello stilista è sperimentare, innovare, cercare un modo che ti porti nel futuro anche attraverso i suoi capi. La maison di Vinicio Pajaro stupisce con i cappottini e le giacchine che si rivestono di fili di erba e boccioli in fiore, portando in passerella una ventata di primavera. Le tonalità preferite dallo stilista sono l’azzurro cielo, il rosso, il purple,il rosa confetto, il verde limone e teal e l’arancia. Inoltre sono fantastici, gli zibellini con guarnizioni di volpe, nella varie tonalità. La collezione firmata Rindi si ispira invece a una donna romantica con tocchi etno chic.  Spiccano, tra la collezione, il linciotto e lo zibellino nelle declinazioni prettamente autunnali e caratterizzati da  preziosi intarsi. Le tonalità sono delle più varie: si passa da quelle arancio tramonto, all’ocra terra di Siena, a quelle terra e bosco con flash di rosso autunnale, una vera esplosione di colori autunnali.

Norberto Albertalli Presidente Mifur: “ Abbiamo aperto consci sapendo di rinunciare agli ingressi provenienti da altri saloni e dalla sinergia con Micam e Mipel attraverso gli anni per rispettare i calendari internazionali”. Valutando le reazioni dei nostri compratori più propri in questa situazione economica internazionale e il risultato del -11 per cento di oggi, possiamo ritenerci soddisfatti. Il settore a Mifur si è concentrato sul suo lavoro; penso non sia retorica asserire che, nei momenti difficili, le persone e in questo caso gli imprenditori sappiano dare il meglio. Nei quattro giorni di manifestazione è avvenuto proprio questo, e il buon riscontro di presenze, insieme con  un  clima che in chiusura si mostra cautamente positivo, ha contraddistinto la ventesima edizione e ha dimostrato quanto Mifur sia imperdibile per chi opera su questa filiera”.

Daniela Bonanno Conti